I pericoli che la mente immagina si traducono in allarmi concreti e reali all’interno del nostro corpo, costretto a difendersi, sprecando energie inutili e portando il nostro sistema immunitario ad abbassarsi di conseguenza. Per quale motivo siamo sempre più carichi di disagi? Forse perché la regina che governa il nostro mondo si chiama PAURA? Oggi questa emozione, di per sé funzionale ha mille sfaccettature:
Paura di non farcela, di essere esclusi, di non essere riconosciuti, paura del diverso, dei virus, delle malattie infettive, della crisi economica, di perdere il lavoro…
“È tornata la paura, Lloyd”
“Perché se ne era andata, sir?”
“Beh, quest’estate sembrava in vacanza”
“O forse siamo stati noi ad allontanarci da lei, sir”
“Il problema è che siamo tornati dove eravamo partiti…”
“Il problema è che, in realtà, siam partiti pensando di non dover mai più tornare”
“E questo fa di noi cattivi padroni di casa?”
“Di sicuro non buoni padroni della situazione, sir”
Paura e media
La paura ha da sempre accompagnato l’uomo, ma in passato era legata a fattori e contesti diversi, ben specifici e soprattutto locali. Si preoccupava per cose reali e concrete e non sapeva nulla di quello che succedeva in giro per il mondo. Oggi “grazie” ai media sappiamo all’istante tutto quello che di brutto accade in ogni parte del mondo. Pensiamo all'”informazione” nutrizionale che introduciamo durante il pranzo o la cena mentre ascoltiamo queste belle notizie positive e colorate dai professionisti dell’informazione…
Avviene una strage? Non solo lo veniamo a sapere dopo qualche secondo, ma addirittura possiamo anche vedere immagini e video strazianti. Per non parlare dei vari allarmismi (economici, ecologici e sanitari) e delle violenze che ci toccano in ogni istante della nostra esistenza. Risultato? Paura e angoscia che condizionano l’esistenza di miliardi di persone. La paura immaginaria veicolata dai media e attraverso dispositivi digitali in ogni dove riguarda situazioni sulle quali noi non abbiamo presa e su cui non possiamo intervenire. Su eventi che riguardano luoghi lontani o che sono troppo grandi per noi (cambiamenti climatici, guerre di serie A o di serie B, crisi economiche, ecc.) cosa realmente possiamo fare? Nulla.
Questo ci impedisce di agire perché siamo assaliti dal senso di impotenza, che blocca e paralizza. La paura è a sua volta alimentata da questa sensazione d’impotenza.
Paura e credenze
La paura viene attivata dalle nostre Credenze, cioè da quegli “occhiali” (che ci hanno dato i genitori, le religioni, la società, la scuola) con cui interpretiamo gli accadimenti della nostra vita. Si tratta di convinzioni cosi forti che anche da adulti quando incontriamo nuovi concetti e cerchiamo di decidere da soli scopriamo che il sistema di credenze controlla ancora la nostra vita.
Questo lo sappiamo grazie ai Toltechi, erano noti nel Messico meridionale come uomini e donne di conoscenza, scienziati e artisti. Le paure nascono dalla non conoscenza, temiamo le situazioni che sfuggono alla nostra comprensione.
Il meccanismo neuro-endocrino fisiologico della paura
Tutto questo per dire che la paura avrebbe un senso se siamo realmente di fronte ad un nemico visibile, perché aiuta ad aumentare la prestazione fisica immediata e favorisce una momentanea difesa fisiologica, ma che senso avrebbe mantenere questo stato fisico da combattente, questo stato di neurotrasmettitori e ormoni impazziti in allarme per un tempo prolungato?
Nessuno, anzi deleterio la quale ci accompagnerebbe verso una malattia certa, perchè tutto questo dovrebbe durare pochi secondi o minuti, non giorni/mesi e anni…
Ecco alcune delle sostanze che si producono nel corpo:
- cortisolo; le ghiandole surrenali liberano nel sangue l’ormone dello stress perché è funzionale per far aumentare la forza dell’organismo. Se si è in pericolo serve molta energia.
- adrenalina e noradrenalina; l’ipotalamo stimola la produzione di questi due importantissimi ormoni dalla funzione vaso-costrittiva, cioè tolgono il sangue da organi che non servono (apparato digerente, uro-genitale, etc) per direzionarlo dove invece è vitale.
Sui muscoli (gambe, braccia), il tutto allo scopo di scappare o attaccare. Normalmente si chiudono anche gli sfinteri perché in pericolo di vita o durante un combattimento non si può perdere tempo a defecare. - glucosio; aumenta grazie al lavoro del fegato la produzione endogena di zucchero, anche perché se si è in pericolo o in lotta è necessario avere in circolo enormi quantitativi di zucchero.
- Ormone antidiuretico (ADH) o vasopressina; liberato dalla neuroipofisi, una ghiandola posta al centro del cervello. Questa ghiandola produce anche ossitocina, chiamata ormone dell’amore, che viene rilasciato nel sangue quando si è felici e quando si prova piacere.
La cosa fondamentale da comprendere è che la neuroipofisi può liberare solo UNO dei due ormoni: Ossitocina o ADH, mai contemporaneamente!
Il messaggio fisiologico è chiarissimo: o si vive nell’amore e nel piacere (Ossitocina) o si vive nella Paura (ADH).
Se costringiamo l’organismo a produrre ogni giorno ADH significa che stiamo vivendo nell’angoscia, e questo ci impedisce di essere felici e provare piacere.
L’ADH è chiamato anche vasopressina perché blocca l’urina e fa trattenere dall’organismo il liquido più importante che esista: l’acqua, non a caso in medicina cinese il rene fa parte dell’elemento acqua.
Paura e asse rene psoas
Come ci insegna la medicina cinese, l’organo e il muscolo colpiti dalla paura sono il rene e ilmuscolo Psoas, quindi lo psoas è collegato al meridiano del Rene. Nel rene si accumulano e si mantengono le riserve della nostra energia vitale alla quale attingiamo nei momenti in cui si richiede energia, forza, resistenza e volontà all’azione. Se questo muscolo risulta in spasmo potremo andare incontro a dolori lombari, blocco dell’anca, infiammazione del muscolo stesso etc etc. Anche il rene può andare in disfunzione (osteopatica) ovvero limitare il suo movimento durante gli atti respiratori del diaframma e quindi portare sintomi quali ristagno dei liquidi nelle gambe, dolori irradiati alle gambe di natura nevralgica, dolori costali bassi etc etc.
Conclusione
Gli unici due vaccini naturali contro la paura sono la conoscenza e l’amore.
Se la paura e l’angoscia sono come la nebbia fitta che impedisce di vedere il cammino lasciandoci in balia degli eventi, la conoscenza e l’amore sono il sole che illumina e scalda l’aria portando chiarezza. La conoscenza infatti può trasformare angoscia e paura (che bloccano le coscienze) in curiosità attiva e dinamica. Come diceva W. Sutherland (medico osteopata del 900) agli allievi “continuate a scavare”… solo se conosciamo e comprendiamo il senso biologico delle cose possiamo spegnere la paura, e non solo.
La parola chiave del cervello è cambiamento, dal greco kàmbein che significa curvare, piegare.
Questo periodo delicato può insegnarci a stare di più con le persone che amiamo, sulle cose che ci fanno stare bene, su noi stessi, su quelle cose semplici e genuine che possono riempirci il cuore e l’anima. Può insegnarci a lasciare andare, a non dare per scontato le persone che abbiamo al nostro fianco ed infine a valorizzare qualsiasi momento delle nostre giornate.
“Tu sai cos’è l’amore, Lloyd?”
“Credo che l’amore non sia, l’amore siamo, sir”
“Lloyd, il sentimento è uno solo”
“Eppure, per quanto singolare, l’amore è sempre plurale, sir”
“La grammatica dei sentimenti è molto complessa, Lloyd”
“Ma straordinariamente chiara, sir”
Di Lloyd, di sir, di sentimenti, amore e altri plurali.