che cosa è, l’osteopatia nello sport, nella gravidanza, nell’età geriatrica e in quella pediatrica

che cosa è la posturologia, come funziona la rieducazione posturale Mezieres, cosa tratta la posturologia

D.O. Andrea Iannotta

Sono Andrea Iannotta e pratico la professione di Osteopata e Posturologo a Roma (zona Tuscolana, Viale Libia, Tiburtina e Olimpico).

Alcune testimonianze

"Sono andato da Andrea su suggerimento di un amico comune per una epicondilite causata dal tennis. Il suo approccio mi è piaciuto immediatamente; in poche sedute il gomito, che quasi non riuscivo a muovere, è molto migliorato."
Andrea Lombardo
"Un vero professionista e una gran persona. Mi sono rivolto al Dott.Iannotta perché mi si infiammava con molta frequenza il nervo sciatico ed avevo difficoltá a sedermi e delle volte incluso mentre camminavo o praticavo attivitá sportiva. Subito dopo la prima seduta, la situazione é migliorata di gran lunga."
Massimiliano Utzeri
Massimiliano Utzeri
"Ringrazio il Dott Andrea Iannotta per la sua cordialità e professionalità. Mi ha curato la caviglia per una brutta distorsione, ora sto molto meglio."
Yiden Mulat
Yden Mulat

Articoli che parlano di osteopatia, posturologia e salute

Vi propongo degli articoli scritti da me su argomenti interessanti

home page
Novembre 16, 2022I pericoli che la mente immagina si traducono in allarmi concreti e reali all’interno del nostro corpo, costretto a difendersi, sprecando energie inutili e portando il nostro sistema immunitario ad abbassarsi di conseguenza. Per quale motivo siamo sempre più carichi di disagi? Forse perché la regina che governa il nostro mondo si chiama PAURA? Oggi questa emozione, di per sé funzionale ha mille sfaccettature: Paura di non farcela, di essere esclusi, di non essere riconosciuti, paura del diverso, dei virus, delle malattie infettive, della crisi economica, di perdere il lavoro… “È tornata la paura, Lloyd” “Perché se ne era andata, sir?” “Beh, quest’estate sembrava in vacanza” “O forse siamo stati noi ad allontanarci da lei, sir” “Il problema è che siamo tornati dove eravamo partiti…” “Il problema è che, in realtà, siam partiti pensando di non dover mai più tornare” “E questo fa di noi cattivi padroni di casa?” “Di sicuro non buoni padroni della situazione, sir” Paura e media La paura ha da sempre accompagnato l’uomo, ma in passato era legata a fattori e contesti diversi, ben specifici e soprattutto locali. Si preoccupava per cose reali e concrete e non sapeva nulla di quello che succedeva in giro per il mondo. Oggi “grazie” ai media sappiamo all’istante tutto quello che di brutto accade in ogni parte del mondo. Pensiamo all'”informazione” nutrizionale che introduciamo durante il pranzo o la cena mentre ascoltiamo queste belle notizie positive e colorate dai professionisti dell’informazione… Avviene una strage? Non solo lo veniamo a sapere dopo qualche secondo, ma addirittura possiamo anche vedere immagini e video strazianti. Per non parlare dei vari allarmismi (economici, ecologici e sanitari) e delle violenze che ci toccano in ogni istante della nostra esistenza. Risultato? Paura e angoscia che condizionano l’esistenza di miliardi di persone. La paura immaginaria veicolata dai media e attraverso dispositivi digitali in ogni dove riguarda situazioni sulle quali noi non abbiamo presa e su cui non possiamo intervenire. Su eventi che riguardano luoghi lontani o che sono troppo grandi per noi (cambiamenti climatici, guerre di serie A o di serie B, crisi economiche, ecc.) cosa realmente possiamo fare? Nulla. Questo ci impedisce di agire perché siamo assaliti dal senso di impotenza, che blocca e paralizza. La paura è a sua volta alimentata da questa sensazione d’impotenza. Paura e credenze La paura viene attivata dalle nostre Credenze, cioè da quegli “occhiali” (che ci hanno dato i genitori, le religioni, la società, la scuola) con cui interpretiamo gli accadimenti della nostra vita.  Si tratta di convinzioni cosi forti che anche da adulti quando incontriamo nuovi concetti e cerchiamo di decidere da soli scopriamo che il sistema di credenze controlla ancora la nostra vita. Questo lo sappiamo grazie ai Toltechi, erano noti nel Messico meridionale come uomini e donne di conoscenza, scienziati e artisti. Le paure nascono dalla non conoscenza, temiamo le situazioni che sfuggono alla nostra comprensione. Il meccanismo neuro-endocrino fisiologico della paura Tutto questo per dire che la paura avrebbe un senso se siamo realmente di fronte ad un nemico visibile, perché aiuta ad aumentare la prestazione fisica immediata e favorisce una momentanea difesa fisiologica, ma che senso avrebbe mantenere questo stato fisico da combattente, questo stato di neurotrasmettitori e ormoni impazziti in allarme per un tempo prolungato? Nessuno, anzi deleterio la quale ci accompagnerebbe verso una malattia certa, perchè tutto questo dovrebbe durare pochi secondi o minuti, non giorni/mesi e anni… Ecco alcune delle sostanze che si producono nel corpo: cortisolo; le ghiandole surrenali liberano nel sangue l’ormone dello stress perché è funzionale per far aumentare la forza dell’organismo. Se si è in pericolo serve molta energia. adrenalina e noradrenalina; l’ipotalamo stimola la produzione di questi due importantissimi ormoni dalla funzione vaso-costrittiva, cioè tolgono il sangue da organi che non servono (apparato digerente, uro-genitale, etc) per direzionarlo dove invece è vitale. Sui muscoli (gambe, braccia), il tutto allo scopo di scappare o attaccare. Normalmente si chiudono anche gli sfinteri perché in pericolo di vita o durante un combattimento non si può perdere tempo a defecare. glucosio; aumenta grazie al lavoro del fegato la produzione endogena di zucchero, anche perché se si è in pericolo o in lotta è necessario avere in circolo enormi quantitativi di zucchero. Ormone antidiuretico (ADH) o vasopressina; liberato dalla neuroipofisi, una ghiandola posta al centro del cervello. Questa ghiandola  produce anche ossitocina, chiamata ormone dell’amore, che viene rilasciato nel sangue quando si è felici e quando si prova piacere. La cosa fondamentale da comprendere è che la neuroipofisi può liberare solo UNO dei due ormoni: Ossitocina o ADH, mai contemporaneamente! Il messaggio fisiologico è chiarissimo: o si vive nell’amore e nel piacere (Ossitocina) o si vive nella Paura (ADH). Se costringiamo l’organismo a produrre ogni giorno ADH significa che stiamo vivendo nell’angoscia, e questo ci impedisce di essere felici e provare piacere. L’ADH è chiamato anche vasopressina perché blocca l’urina e fa trattenere dall’organismo il liquido più importante che esista: l’acqua, non a caso in medicina cinese il rene fa parte dell’elemento acqua. Paura e asse rene psoas Come ci insegna la medicina cinese, l’organo e il muscolo colpiti dalla paura sono il rene e ilmuscolo Psoas, quindi lo psoas è collegato al meridiano del Rene. Nel rene si accumulano e si mantengono le riserve della nostra energia vitale alla quale attingiamo nei momenti in cui si richiede energia, forza, resistenza e volontà all’azione. Se questo muscolo risulta in spasmo potremo andare incontro a dolori lombari, blocco dell’anca, infiammazione del muscolo stesso etc etc. Anche il rene può andare in disfunzione (osteopatica) ovvero limitare il suo movimento durante gli atti respiratori del diaframma e quindi portare sintomi quali ristagno dei liquidi nelle gambe, dolori irradiati alle gambe di natura nevralgica, dolori costali bassi etc etc. Conclusione Gli unici due vaccini naturali contro la paura sono la conoscenza e l’amore. Se la paura e l’angoscia sono come la nebbia fitta che impedisce di vedere il cammino lasciandoci in balia degli eventi, la conoscenza e l’amore sono il sole che illumina e scalda l’aria portando chiarezza. La conoscenza infatti può trasformare angoscia e paura (che bloccano le coscienze) in curiosità attiva e dinamica. Come diceva W. Sutherland (medico osteopata del 900) agli allievi “continuate a scavare”… solo se conosciamo e comprendiamo il senso biologico delle cose possiamo spegnere la paura, e non solo. La parola chiave del cervello è cambiamento, dal greco kàmbein che significa curvare, piegare. Questo periodo delicato può insegnarci a stare di più con le persone che amiamo, sulle cose che ci fanno stare bene, su noi stessi, su quelle cose semplici e genuine che possono riempirci il cuore e l’anima. Può insegnarci a lasciare andare, a non dare per scontato le persone che abbiamo al nostro fianco ed infine a valorizzare qualsiasi momento delle nostre giornate. “Tu sai cos’è l’amore, Lloyd?” “Credo che l’amore non sia, l’amore siamo, sir” “Lloyd, il sentimento è uno solo” “Eppure, per quanto singolare, l’amore è sempre plurale, sir” “La grammatica dei sentimenti è molto complessa, Lloyd” “Ma straordinariamente chiara, sir” Di Lloyd, di sir, di sentimenti, amore e altri plurali. [...] Leggi di più...
Novembre 16, 2022La terapia nella foresta ha profondi e duraturi effetti terapeutici sulla salute: Aumento della produzione delle cellule immunitarie, della concentrazione e della lucidità mentale; potenziamento dell’attività frontale cerebrale, dove è la sede delle funzioni in grado di gestire positivamente lo stress; innalzamento del tono dell’ umore; attivazione dei meccanismi che contrastano l’insonnia; stimolazione della propria consapevolezza e aumento della percezione di benessere individuale; rilassamento mentale e riduzione dell’ansia e liberazione dei pensieri ricorrenti; riduzione delle manifestazioni di rabbia, depressione e stanchezza.   Bagno consapevole nella natura (shinrin-yoku / forest bathing) In Giappone la forest therapy è talmente diffusa che sono stati allestiti centri certificati di balneazione forestale urbani e extra urbani che offrono controlli dei parametri della salute. Esperienze di aromaterapia e immersioni guidate con esperti di medicina forestale frequentati ogni anno da circa 5 milioni di persone. L’immersione in una foresta secondo il Dr. Qing Li rappresenta un vero metodo di cura: Shinrin-yoku significa fare il bagno nell’atmosfera della foresta, vuol dire essere nella natura con  consapevolezza. Connettersi con essa attraverso tutti i nostri sensi: respirare, osservare, toccare, sentire, gustare, percepire la NATURA. Quindi non si parla di semplici scampagnate, esercizi o escursioni. Sempre il Dott Qing Li, ha descritto una nuova sindrome, presente nella società urbana moderna, “disordine da deficit dalla natura”. L’uomo medio occidentale trascorre circa il 90% del suo tempo in un luogo chiuso. La ricerca ha dimostrato che proprio a causa della distanza tra le persone e la natura che si è venuta a realizzare nei contesti urbani rischio di disturbi psico-fisici. Il dott Dott Qing Li è il maggiore esperto mondiale in Forest medicine, immunologo, presidente della società giapponese di medicina forestale e da oltre 30 anni realizza esperienze e ricerche sullo shinrin yoku e i suoi benefici. Nuotare nella foresta è come un ponte che apre i nostri sensi e colma il divario tra noi e la natura (Qing Li). Avvicinare il naso alla corteccia fa si che viene assorbito tutta la parte dei terpeni (molecole strutturalmente complesse presenti nelle resine naturali che contribuiscono all’odore e al profumo), per  2/3 minuti equivale ad un atto terapeutico. I Paesi dove i medici prescrivono la medicina forestale ai propri pazienti sono la Scozia, la Svezia e il Giappone.   Abbraccio dell’albero Tutto nel mondo vibra, tutto ciò che ci circonda è vibrazione. Le diverse vibrazioni e frequenze influiscono sui comportamenti biologici. Quando si tocca un albero o ci si trova nelle sue vicinanze, il suo diverso schema vibrazionale interesserà i meccanismi biologici all’interno del nostro corpo. Bernardo Da Chaiaravalle nell’anno 1000 diceva: Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà Bernardo Da Chiaravalle L’acido acetilsalicilico è l’esempio più conosciuto di come l’industria farmaceutica utilizzi molecole di origine vegetale (dal salice) per la sintesi dei farmaci.   Il salice La parola Salice significa “vicino l’acqua”,  naturalmente è legato all’elemento acqua. Nella mitologia greca per la facilità con cui i rami spezzati, ricrescevamo era considerato l’albero in connessione con l’aldilà per eccellenza. Proprietà Ippocrate ne descrisse nel V secolo a.C. le proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie; Trattamento dei dolori reumatici. In ambito medico, un chimico di nome Hoffman modificò l’acido salicilico attraverso una reazione di acetilazione e ottenne l’acido acetilsalicilico (famosa ad oggi con il suo nome commerciale di Aspirina).   Conclusione La Neurobiologia vegetale è la disciplina scientifica che studia le piante come esseri cognitivi, come gli altri esseri viventi con capacità di imparare, memorizzare e comunicare. Quando camminiamo nel bosco, attraverso l’aria, gli alberi ci permettono di respirare queste minuscole molecole volatili, che hanno effetti benefici sia sul nostro organismo che sulle nostre emozioni. Queste molecole sono chiamate B-VOC (Biogenic Volatile Organic Compounds). B-VOC è il nome generale che identifica tutti i composti volatili che sono stati elaborati dalle Piante, riconosciamo migliaia di molecole diverse con effetti terapeutici sulle nostre cellule umane quali: Fitoncidi (oli essenziali presenti nel legno e che gli alberi rilasciano sotto forma volatile per difendersi dai parassiti), Terpeni (principali costituenti della resina vegetale e degli oli essenziali estratti dalle piante) e Terpenoidi. Con i B-VOC le piante sono in grado di: comunicare con intenzionalità; inviare e ricevere segnali di difesa quando è in arrivo un predatore, quindi avvisano le altre piante del pericolo presente; proteggersi rendendo rapidamente le proprie foglie più amare cosi da scoraggiare i predatori.   Good bath in the forest 🙂 [...] Leggi di più...
Giugno 8, 2021Il sistema immunitario non agisce da solo, bensì collabora strettamente insieme alla psiche,  al sistema neurologico ed al sistema endocrino, in altre parole le nostre reazioni emotive, nervose e ormonali comunicano tra loro al fine di ottimizzare lo stato di salute, la cosiddetta PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia). Facilitare una comunicazione sana tra queste differenti aree della nostra vita è fondamentale per ottenere una risposta immunitaria efficace. Visto il crescente stress di tipo ambientale, sociale, farmaceutico, alimentare e spirituale il sistema immunitario è sottoposto a tutto questo. I cambiamenti ambientali e le pretese dello stile di vita moderno possono avere un impatto negativo sulla nostra immunità e sulla nostra salute in generale. Per poterci proteggere da invasori esterni (virus, batteri), il nostro sistema immunitario deve essere in grado di distinguere il Self (proprio) dal non-self (estraneo), lo fa grazie alle nostre cellule ed organi. Ritornando a quanto detto prima riguardo alla PNEI, stati emozionali possono influire sul sistema immunitario. PNEI: Psico Neuro Endocrino Immunologia Questo per dire che la nostra immunità  non è solo il risultato di ciò che mangiamo, come dormiamo, cosa pensiamo, quali emozioni proviamo o di quanta echinacea assumiamo, è molto più complesso… è l’insieme di mente, corpo e spirito. Più siamo soddisfatti e realizzati in tutti gli ambiti della nostra vita più sano ed efficiente sarà il nostro sistema immunitario. Bisogna riflettere sul perché la medicina moderna allopatica si concentri sulla malattia e sui farmaci piuttosto che sulla salute… La medicina tradizionale erboristica è la medicina nativa di ogni cultura del mondo, utilizza erbe e piante per le loro proprietà curative, ma impiega anche minerali, cristalli, vegetali, tecniche manipolative, massaggio, meditazione etc. Gli esseri umani utilizzavano le piante come medicine già 60.000 anni fa, ma anche prima, ciò nonostante sembra che abbiamo perso il contatto con questa conoscenza. Circa il 70% del nostro sistema immunitario è localizzato nel nostro intestino. Basteranno alcune semplici riflessioni in modo da organizzarvi e creare la situazione giusta, da mettere in pratica quando ne avrete la necessità, con un bel piano di ringiovanimento: schema giornaliero (attività fisica, tecniche di rilassamento/meditazione/ respirazione, attività creative, buona idratazione);trattamenti curativi (Trattamento manipolativo osteopatico, agopuntura, purificazione ayurvedica, massaggio etc);tempo libero da trascorrere con gli amici, con se stessi etc;cibo quotidiano (meglio se integrale, bio, non raffinato, secondo la vostra tipologia costituzionale);integratori (vitamina D, vitamina C, emblica, cordiceps, reishi etc etc). [...] Leggi di più...
Maggio 22, 2021Sono delle sequenze di fasce e muscoli collegate tra loro per una finalità biomeccanica e funzionale. La presa di coscienza delle ossa permette di integrare il proprio scheletro, mentre l’equilibrio delle tensioni muscolari gli dà un vestito appropriato. Dalla collaborazione tra osso e muscolo, percepita dall’individuo, può nascere un gesto coordinato e armonico. Il metodo delle catene muscolari e articolari è stato elaborato in primis da Françoise Mézières, poi portato avanti da altri professionisti. Queste catene della foto le modificò l’Osteopata Dudal  che le prese da Godelieve Denys-Struyf. Godelieve Denys-Struyf  individua 6 famiglie di muscoli che il corpo utilizza per esprimersi. Nell’eccesso queste famiglie possono diventare catene di tensioni che imprigionano il corpo in un atteggiamento che limita la libertà di movimento, lasciando dei segni evidenti nella postura. Oltre all’aspetto muscolo scheletrico, ogni catena muscolare è rappresentata da due meridiani della medicina classica cinese (organo-viscere) e da un aspetto psichico/caratteriale/biotipizzato (insieme di caratteri morfofunzionali, degli aspetti psichici ed energetici di una persona). G.Struyf fù allieva di Mezieres, oltre ad essere fisioterapista e osteopata aveva una capacità di osservazione (favorita da un corso da ritrattista alla Scuola delle Belle Arti), le ha permesso di concepire e sviluppare progressivamente un metodo di terapia integrata che unisce il funzionamento del corpo e i suoi collegamenti stretti con la psiche.  Le Catene Muscolari  sono una metodologia sia di prevenzione che terapeutica, che si interessa dei rapporti tra la meccanica e il comportamento. Tutte le parti del corpo sono dipendenti le une dalle altre e sono i muscoli e le loro aponeurosi organizzati in catene a collegarle tra di loro. Il sistema muscolo scheletrico è lo specchio della condizione di salute della persona (salute fisica, psichica, energetica, metabolica). Le nostre tensioni, emozioni, sentimenti, i nostri modi di essere si esprimono attraverso il sistema muscolare che influenza le nostre posture e i nostri gesti. Quando tali tensioni o atteggiamenti si ripetono e sono prolungati nel tempo, un eccesso di tono muscolare insorge e si impadronisce progressivamente di muscoli ben specifici fino ad evidenziare sul corpo delle tensioni croniche. La posizione del sistema muscolare traduce i nostri modi di essere, di vivere, di comunicare e di funzionare. Osservare la postura ci permette di percepire le abitudini gestuali e il modo di utilizzazione del corpo. L’allungamento delle catene muscolari, a livello neuromuscolare, va mantenuto nel tempo e con costanza, solo così si avrà un beneficio protratto nel tempo. Oltre all’allungamento mediante posture saranno opportune tecniche di massaggio, tecniche riflesse, modellamenti osteo-articolari etc etc. Un ampio spazio del lavoro è dedicato alla presa di coscienza e consapevolezza del proprio corpo e all’ apprendimento del gesto giusto quotidiano o sportivo. [...] Leggi di più...
Maggio 15, 2021Il nostro corpo tende a lavorare e a funzionare meglio con un pH tendenzialmente alcalino, tende ad essere neutro cioè ad un pH 7, a parte alcuni distretti come lo stomaco in cui il pH è fortemente acido. L’abbassamento al di sotto di questo parametro è sintomo di acidosi. Il nostro corpo utilizza dei sistemi tampone quali bicarbonato, fosfati, e globuli rossi per neutralizzare gli acidi. Il corpo dopo averli neutralizzati utilizza il flusso sanguigno per trasportarli fino ai polmoni o fino ai reni per essere filtrato e poi espellerli tramite l’urina. Il pH è una scala logaritmica che misura l’acidità o la basicità di una soluzione acquosa, dove 7 è il valore neutro, da 7 in giù si parla di acidità, mentre da 7 in su si parla di alcalinità/basicità. L’ acidosi tissutale è uno stato metabolico alterato che riguarda il grado di acidità della matrice extracellulare, questa matrice costituisce l’ambiente in cui si trovano immerse le cellule e con cui devono continuamente interagire per le loro funzioni. Gli elementi costitutivi del tessuto connettivo  quindi del sistema fasciale sono la matrice extracellulare, le fibre collagene, l’elastina e alcuni tipi di cellule.Un esempio: persona in acidosi, ha come motivo di consulto un’infiammazione cronica al ginocchio, si crea nella matrice extracellulare un terreno biochimico infiammatorio, mediante il trattamento manipolativo osteopatico insieme ad una corretta idratazione ed alimentazione può portare all’autoguarigione. Esiste un altro tipo di acidosi relativa al sangue, il pH del sangue non può assolutamente variare dal 7,35- 7,45 se questo scende o sale parleremo di acidosi / alcalosi metabolica, è patologica molto più seria con rischio di morte e normalmente è dovuta a malattie degli organi deputati all’eliminazione delle scorie acide (polmoni e reni). Al contrario l’acidosi tessutale pur non essendo letale è molto più subdola e coinvolge la maggior parte delle persone. La sua diffusione dipende dalla lentezza della reazione del nostro corpo visto che  molti tessuti coinvolti impiegano molto tempo a liberarsi dalle scorie acide, durante il tempo che la matrice impiega per eliminare le tossine acide, il tessuto subisce tutti gli effetti negativi dello stato di acidità. Quindi compare quando abbiamo una quantità di acidi esagerata rispetto alla nostra capacità di tamponarli ed eliminarli. E’ doveroso parlare di PRAL (potenziale di carico renale), classifica gli alimenti come acidi, neutri e basici, è molto importante bilanciare gli alimenti. Cause dell’acidosi Alimentazione scorretta, scarsa idratazione e qualità dell’acqua, eccessivo stress, farmaci, sedentarietà: Purtroppo la nostra alimentazione moderna e il nostro stile di vita hanno aumentato la produzione delle scorie acide, di conseguenza il corpo non riesce più ad inattivarle ed esse ristagnano nella matrice extracellulare e quindi nei tessuti (acidità tessutale). Bisogna stare attenti a non esagerare con le proteine animali, con i caffè, alcool, con i cibi industriali e raffinati (calorie vuote di nutrimento che a lungo andare ti porta verso a malattie quali il diabete);A parte il quanto dovremmo bere è fondamentale il pH dell’acqua, intorno ai  7,5-8, anche il residuo fisso è molto importante, come riferimento posso dare la Lauretana e la Pose. Le bevande gassate tipo la coca cola hanno un pH a 2, considerando la scala logaritmica del pH vuol dire che la coca cola è più acida dell’acqua di 10 mila volte.Lo stress è legato alla produzione di cortisolo che a sua volta demolisce le proteine endogene (muscoli, matrice) per produrre glucosio ed immetterlo nel sangue generando scorie acide, aumentando l’acidosi;l’assunzione di medicine esempio l’aspirina, inibisce la produzione di bicarbonato da parte delle cellule dello stomaco aumentando la produzione di acidi;L’attività fisica è una medicina naturale che ossigena le nostre cellule, tessuti e organi. Segni e sintomi dell’acidosi Stanchezza e affaticamento persistenti non alleviati dal sonno, ipersensibilità al dolore, dolori articolari diffusi, freddolosità, disturbi dell’umore, insonnia e sonnolenza persistente, ansia, apatia, acidità e dolori di stomaco, gonfiore dopo i pasti, nausea, stitichezza, intestino irritabile. Un’ultima considerazione con un eccesso di acidi il nostro corpo non riesce più a tamponarlo con il sistema tampone spiegato prima allora va a prelevare bicarbonati e minerali dalle OSSA, può favorire l’osteoporosi. E’ importante ricordare che le cellule cancerose hanno come primo obiettivo quello di mantenere la matrice extracellulare in fase acidità. MISURAZIONE DEL pH: tramite la saliva o le urine. Come ridurla: Corretta alimentazione e idratazione;Attività fisica;Gestione dello stress mediante posture specifiche abbinate alla respirazione, trattamento manipolativo osteopatico, meditazione etc;Integrazione alimentare con Sali bicarbonati o citrati. [...] Leggi di più...
Agosto 14, 2019PRODUZIONE Il 10% viene assunto dalla dieta, mentre il 90% è prodotto dalla nostra pelle (dai cheratinociti cellule della pelle che utilizzano i raggi UVB per processare il colesterolo) tramite il sole.   IDROSSILAZIONE/TRASFORMAZIONE Gli organi che intervengono nella trasformazione della vitamina D sono il fegato, l’intestino e i reni. PREVENZIONE L’osteopatia viscerale è molto utile perchè tratta la mobilità di questi organi, che andando in disfunzione (osteopatica non medica) non ottimizzeranno le loro funzioni. Per disfunzione si intende una restrizione di mobilità dell’organo per vari motivi.   FUNZIONI Aumenta l’assorbimento di calcio e fosforo nell’intestino e la mineralizzazione dell’osso e dei denti; la cosa ancora più importante è che esistono dei recettori/molecole chiamati DVR che si legano alla vitamina D all’interno dei tessuti quali tessuto adiposo, surrene, cuore, cervello, condrociti, ipofisi, colon, ovaio, prostata, stomaco, cellule renali, timo, polmoni, tiroide etc etc praticamente ovunque. E’ grazie a questi recettori che la vitamina D svolge anche altre funzioni, quali: regolazione dell’apoptosi (morte cellulare), controllo della differenziazione cellulare, modulazione della risposta immunitaria, prevenzione della trasformazione neoplastica, controllo della secrezione insulinica, funzione muscolare e del sistema nervoso.   MASSA OSSEA La massa ossea ha variazioni fisiologiche dalla nascita fino ai 25/30 anni a quest’età si ha il picco di massa ossea, aumentando di lunghezza e di spessore arrivando ad assumere la loro forma definitiva. Tra i 30/40 anni si ha una stabilità, dopo purtroppo si ha una diminuzione progressiva. All’osso servono il carico (ovvero camminate, corsa etc), l’ allenamento, una buona nutrizione, ed infine un trattamento manipolativo osteopatico per favorire una buona vascolarizzazione.   CONDIZIONI CHE INTERFERISCONO CON IL METABOLISMO DELLA VITAMINA D Metabolismo del calcio regolato dall’ormone paratormone (paratiroidi) che agisce sulla capacità di assimilazione del calcio dall’intestino, controlla il riassorbimento al livello renale e l’attività delle cellule osteoblasti (cellule che costruiscono l’osso); momento della giornata, dalle 10 alle 14 è il momento ideale, ma non di giugno, luglio e agosto; inquinamento atmosferico, blocca i raggi UVB; nuvolosità, gli UVB sono dimezzati; creme solari, bloccano il 90% della produzione di vitamina D; contenuto di melanina, la fisiologia è perfetta perchè più ti abbronzi e meno assorbimento di vitamina D ti occorre. Nel caso dei latino americani ne producono di meno, in questo caso la melanina blocca la sintesi; età, esempio donne in menopausa, e il metabolismo rallentato degli anziani; peso, le persone in sovrappeso non riescono a utilizzarla; abbigliamento, le donne con il burqa rischiano l’ipovitaminosi; alcuni farmaci ad esempio le statine che bloccando il colesterolo bloccano di conseguenza anche la vitamina D; vitamina K2 regola il metabolismo del calcio, agendo sull’osteocalcina, che è una proteina che fa entrare il calcio nelle ossa, la K2 riduce anche il rischio di calcificazione; magnesio ha un effetto regolatore dei livelli di vitamina D.   Come posso misurare i miei livelli di vitamina D? La vitamina D è misurabile con un semplice prelievo di sangue e secondo le linee guida i suoi livelli non dovrebbero scendere sotto i 30 ng/ml. Come diceva Paracelso (medico del 500) “è la dose che fa il veleno”. È ovvio che esposizioni brusche ed intense nel mese di agosto possono risultare dannose. Il Sole è nostro alleato se l’esposizione è dolce, graduale durante tutto l’anno. Quando questo non ti è possibile, ad esempio nei mesi più freddi e piovosi, può essere utile l’utilizzo di un integratore con la giusta posologia giornaliera. All’arrivo della primavera mettiti d’impegno e approfitta per fare lunghe passeggiate all’aria aperta.  [...] Leggi di più...